E succede così. All’improvviso l’incubo prende forma nella tua vita reale e ti ritrovi a fissare il modem mentre una voce annoiata che esce dal cellulare che tieni in mano aggrava ulteriormente la situazione: ” Signora, la luce wtp lampeggia o è fissa? ” Signora??? Lo scatto del collo è violento come se in effetti la signorina fosse uscita dal telefono fisicamente per ricordarmi che l’aspetto giovanile magari aiuta ma la data di nascita che lasci in giro per attivare contratti è sincera ed implacabile.
” Lampeggia.” Il sospiro della signorina è più uno sbuffare spazientito, come se si rendesse conto di non potermi chiedere di più perché non capirei nulla.
Il responso però è lineare e perfettamente comprensibile: a causa di problemi sul territorio la connessione sarà ripristinata il prima possibile.
È in questo modo che mi sono resa conto di quanto la mia vita dipenda quotidianamente dalla qualità della mia connessione. Che ridere, sembra una riflessione profonda sulle energie e sulla meditazione, invece mi sto proprio riferendo alla lavatrice che ad un tratto si sente sola e sperduta, quasi violata nella sua intimità quando mi scopre a toccarla direttamente sui tasti per avviare il lavaggio delicato. Il televisore si guarda sconvolto dal dover trasmettere spot pubblicitari e sente terribilmente la mancanza di Netflix soprattutto una volta scoperto che gli unici canali che l’antenna riceve sono quelli che trasmettono Barbara D’Urso e il Grande Fratello.
I cani ed i gatti che abitano con me non sembrano aver percepito il cambiamento e sono gli unici in casa, insieme alla tartaruga ed alle coniglie (si lo so sembra una fattoria e ne sono felice) che non si comportano come se avessero appena compiuto un viaggio nel tempo. Ora, la cosa potrebbe anche non essere grave, ma lavorando principalmente da casa un minimo di disappunto è più che giustificato.
Ma l’urlo di mia moglie, straziante come quello di una partoriente impegnata con un parto podalico sembra testimoniare che il concetto di gravità appaia più che mai soggettivo. Il suo volto sembra quello di una persona che si stia preparando a partecipare ad una guerra civile mentre compone il numero del servizio clienti e nel frattempo mi insulta perché ” sei troppo accondiscendete e pacata! Se non ti incazzi non ti prendono in considerazione!”.
Ma io taccio e non rispondo (chi si oserebbe?). Mi siedo sui gradini insieme a tutta l’allegra brigata pelosa e osservo consumarsi il litigio portato avanti con maestria da ambo le parti: mia moglie che affonda colpi mentre il malcapitato alterna silenzi rispettosi e pazienti a frasi di accondiscendenza.
Il responso però è lineare e perfettamente comprensibile: a causa di problemi sul territorio la connessione sarà rispristinata il prima possibile.
Mia moglie è soddisfatta, la connessione tornerà il prima possibile (ma lei pensa di aver accelerato il procedimento e, sopportare il disservizio, le appare più lieve). Una questione di punti di vista che ci rende diverse e complementari. Finché questa connessione tra noi continuerà a funzionare probabilmente non sarà difficile sopportare i piccoli e grandi problemi di tutti i giorni.